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La Scozia del kilt e delle secessioni

La Scozia del kilt e delle secessioni continua a far parlare di sé: gli scozzesi in tartan o in tweed non riescono proprio a smentirsi, l’indipendenza resta il loro pensiero dominante. La Scozia agli scozzesi!

La Scozia del kilt e delle secessioni continua a far parlare di sé: gli scozzesi o in tartan o in tweed non riescono proprio a smentirsi, dai tempi di William Wallace l’indipendenza resta il loro pensiero fisso e chissà che non sia la volta buona.

Non è la prima volta che in Europa circola questa notizia: la Scozia veste il kilt e a stare con l’Inghilterra dei Lord non sembra tenerci affatto. Sarà il pudding o il fish and chips, ma agli scozzesi piace solo l’haggis, lo scotch e le secessioni.

Meglio non parlare di cosa sia l’haggis, occorre un buon inglese e conoscere tante parole per capirne la provenienza. Avere una buona pronuncia poi aiuta sempre e la Scozia non ha nulla da invidiare alla vicina Inghilterra, né in fatto di lingua, né di letteratura.

La Scozia del Kilt e delle secessioni

La Scozia delle secessioni si vanta del kilt di molti scrittori straordinari. Chi non vorrebbe imparare l’Inglese con le avventure di Sherlock Holmes, che viaggia tra Londra e Devonshire sempre accompagnato dal fedele Watson?

In Scozia è nato Arthur Conan Doyle e con lui tutte le avventure dell’investigatore privato più famoso del mondo; malgrado suoni il suo violino nella londinese Baker Street. Non esiste solo la letteratura, anche il cinema è vestito di kilt e beve scotch.

L’eroe scozzese William Wallace è entrato nell’immaginario collettivo proprio grazie al cinema: il precursore di tutte le secessioni, il primo scozzese a combattere per l’indipendenza della Scozia. Oggi la situazione sembra ripetersi, ma senza spade.

La Scozia del Kilt, delle secessioni e dell’Unione Europea

La Scozia delle secessioni vuole tenere il kilt per sé e lasciar andare la compagna Inghilterra per la sua strada, fuori dall’Europa. Il primo ministro Nicola Sturgeon vuole riproporre la battaglia per la liberazione e la sua spada sarà il referendum nazionale.

Una Scozia divisa dall’Inghilterra, una Scozia unita all’Europa. I castelli sul mare resterebbero gli stessi, come rimarrebbero le stesse le canzoni in gaelico, le poesie in scots e i colori dell’inglese scozzese.

Una nuova terra da scoprire, lontana dai dettami della Regina e più genuina: la Scozia agli scozzesi, finalmente. Un viaggio ad Edimburgo o Glasgow allora sarebbe irrinunciabile; sempre che prima si sia frequentato un buon corso di lingua inglese!

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